Si parla sempre più- spesso in toni spesso sensazionalistici- di intelligenza artificiale; per contrasto il tema del metaverso sembra essere uscito dai radar…
In realtà recenti ricerche dimostrano che su questo fronte in molti continuano a lavorare e investire, creando ad esempio negozi virtuali, giochi interattivi o avatar brandizzati.
Il Retail in questa “corsa al metaverso” sembra in ritardo ma prima di iniziare ad affannarsi credo sia importante chiedersi quali ne siano le reali opportunità.
Senza entrare in aspetti tecnici- che non mi competono- mi permetto una considerazione semplice, al limite del banale.
Chi incontreremo nel metaverso? Avatar, ovvero persone.
Le stesse che forse frequentano i nostri negozi o i nostri siti di e-commerce.
Il tempo che queste persone di dedicheranno- non essendo una variabile estensiva- sarà sottratto ad altro, ad esempio proprio la visita di un nostro negozio o la navigazione sul nostro sito web.
I soldi che questi clienti utilizzeranno nel metaverso- quale ne sia la valuta- saranno verosimilmente attinti dal medesimo portafoglio che hanno nella tasca del giubbotto o nella borsetta quando entrano in un nostro negozio.
Insomma per quanto sia “meta” parliamo di uno spazio in cui i retailer rischiano di incontrare volti noti, pur nascosti dietro avatar.
Spazi, sia ben chiaro, estremamente importanti da presidiare per creare esperienze immersive per i propri clienti; i metaversi, infatti, potrebbero trasformarsi nei nuovi social network, raccogliendo le generazioni in fuga dai social che hanno dominato gli ultimi anni.
Ma attenzione all’illusione di trovarvi nuovi filoni d’oro: altrimenti passare dal metaverso a un… marameo sarà questione di un click.
@danielecazzani
OPINIONE PUBBLICATA SUL N.327 DI MARKUP
