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RETAIL & STORIES POWERED BY DANIELE CAZZANI

LA LEPRE E LA TARTARUGA (OVVERO ESOPO E I DISCOUNT)

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L’apparizione dei discount nel nostro Paese risale a poco più di 30 anni fa, in un mondo dove la caduta del Muro di Berlino faceva sperare in un futuro di pace e la digital innovation era là da venire e sconvolgere le nostre vite.

Per molti anni i players del settore che operavano con altri modelli di business- supermercati in primis- si sono illusi che il successo di quel format fosse imputabile ai cicli economici, ovvero che i discount rappresentassero una risposta temporanea a (temporanei) momenti di difficoltà nei portafogli delle famiglie.

Nulla di più sbagliato: basterebbe vedere Paesi laddove il PIL pro-capite è ben superiore a quello italiano (non penso solo alla Germania ma anche a Danimarca e Norvegia per esempio…) per capire come non vi sia correlazione tra potere d’acquisto e quota discount.

Il discount, infatti, rappresenta prima di tutto un format di spesa smart, grazie a superfici ridotte ed assortimenti “essenziali” e non schizofrenici: entrambi aspetti che negli anni si sono evoluti grazie all’inserimento di reparti assistiti e a una maggiore rilevanza dei freschi da un lato e all’inserimento di MDD in grado di coprire tutte le fasce comprese quelle premium e di nicchia (bio, vegan…) dall’altro.

La risposta degli altri format è stata tattica, talvolta scimiottante e supponente- avete presenti i “carrelli a 20 euro” orgogliosamente esposti da alcuni iper e super?- dimostrando spesso un atteggiamento simile alla famosa lepre di Esopo che, convinta di avere un incolmabile vantaggio, ha dormito sugli allori svegliandosi in ritardo.

Vedendo le quote degli ultimi anni suggerisco alla lepre di non sperare che la tartaruga si fermi ma di lavorare per riprendere velocità, guardando più ai clienti che ai soli prodotti.

[ESTRATTO DAL N.332 DI MARKUP]