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RETAIL & STORIES POWERED BY DANIELE CAZZANI

… TU CHIAMALA, SE VUOI, ROTTAMAZIONE

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Negli ultimi anni la digital innovation, l’affermarsi dell’e-commerce e la crescita dei discount- che possono contare spesso su una rete più “fresca”- hanno spinto i principali player della Distribuzione a una forte accelerazione sul lato dell’innovazione e del rinnovamento della rete, giustificando così il susseguirsi di etichette “2.0″, “3.0” e via enumerando…

Anche la modificazione degli stili di consumo, sommato a un sempre minore potere d’acquisto, l’affermarsi dei prodotti mdd insieme a numerosi altri fattori hanno, a loro volta, spinto all’evoluzione dei format: pensiamo all’involuzione degli ipermercati- prima imbattibili portaerei ora troppo goffe e lente nell’adattarsi ai nuovi contesti- ma anche all’ibridazione di format in cui la distribuzione, ad esempio, si è unita a formule di ristorazione soprattutto, ma non solo, nelle location di prossimità.

Avvalorando la necessità di una sempre maggiore innovazione del settore, nel recente Marketing & Retail Summit di Bari, Francesco Pugliese- ex amministratore delegato di Conad oggi “libero pensatore”- ha lanciato l’idea di un piano di “rottamazione” dei punti vendita.

Per quanto possa sembrare una provocazione- ma sappiamo come una fetta importante dei negozi della Distribuzione sia vecchia, non solo per arredi e layout…- ritengo che l’idea sia tutt’altro che provocatoria.

Secondo The European House Ambrosetti, la Distribuzione supporta il 12% del PIL del Paese e occupa oltre 400 mila addetti: un settore importante che non merita di più di essere trascurato come capitato finora. 

L’inversione di tendenza potrebbe iniziare proprio da un piano di incentivo al rinnovamento dei negozi, ispirandosi come approccio a quanto fatto con Industria 4.0.