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RETAIL & STORIES POWERED BY DANIELE CAZZANI

LA LOYALTY DELLA GDO COME UN GRANDE FRATELLO!? SUVVIA…

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Prendo spunto da questo articolo apparso recentemente sul Il Fatto Alimentare (vedere in calce) per parlare dei DATI che lasciamo come consumatori quando facciamo la spesa.

Nella lettera della cliente- che scaturisce dalla ricezione del wrapped di fine anno del programma Fidaty di Esselunga– noto lo stupore nell’apprendere che le grandi catene tramite la carta fedeltà, possono scoprire il nostro ABITUDINI di consumo e le nostre preferenze; dovrebbe essere evidente e noto, invece, come i nostri dati siano quanto mettiamo sulla bilancia per avere in cambio PROMOZIONI, cataloghi premi e quant’altro (non entro qui nel merito se la bilancia sia in equilibrio o meno…).
Forse questa “inconsapevolezza” nasce anche, da un lato, dalla facilità/velocità con cui, da consumatori, accettiamo di sottoscrivere una loyalty card, e dall’altro, dai pochi (talvolta nulli) sforzi che le insegne fanno per dirci in modo TRASPARENTE che dati registreranno e cosa ne faranno (e qui non vale nascondersi dietro il classico “nell’informativa privacy però scritto”, perché tutti sappiamo che, insieme ai bugiardi dei medicinali, le liberatorie privacy sono le cose meno lette, in un Paese poi poco avvezzo alla lettura).

Credo inoltre che questa preoccupazione sia da un certo punto di vista tacciabile (bonariamente) di ingenuità; se questi fossero i timori dovremmo stare bene alla larga dai cookie e dai social media che tra tramite i nostri LIKE, le nostre interazioni possono ricostruire un nostro ritratto più dettagliato e “profondo” (intimo, potremmo dire) di un ritrattista di professione (e, certamente, della GDO).

L’altra cosa che mi fa sorridere nel leggere quella lettera è l’idea di questo Grande Fratello della GDO che sa tutto di noi…
Ecco, temo di aver rassicurare la consumatrice che in realtà di tutti quei dati la maggior parte dell’insegne- per onestà intellettuale, non certo l’insegna citata- finora se ne fanno davvero poco o NULLA continuando a svilire il ruolo del CRM (ed questo è davvero un peccato, se devo mettermi il cappello di ex manager della GDO).