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AI: LA MACCHINA A VAPORE DEL XXI SECOLO

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Extended version del mio articolo sul n.336 di MarkUp (Febbraio 2025)

Esattamente come nell’800 gli uomini osservavano la macchina a vapore compiere prodigi impensabili fino ad allora in termini di potenza e velocità, così oggi osserviamo ChatGPT & c rispondere a domande in pochi secondi quando prima erano necessari giorni e l’unione di numerose energie.

Lo stupore, per quanto comprensibile, deve però lasciare spazio alla conoscenza, all’approfondimento e al “governo” di questa incredibile innovazione.

Lo scorso anno è stato certamente l’anno della presa di coscienza di come l’AI, di cui si parlava da tempo, fosse diventata una realtà, con soluzioni accessibili ai privati tanto quanto alle aziende. Pare infatti evidente come il fatto che in molti, da privati, abbiano iniziato a interagire con ChatGPT- non certo l’unica ma sicuramente la più famosa tra le soluzioni AI- abbia determinato una presa di coscienza sul fenomeno.

La stessa incredibile velocità della sua crescita ha stupito molti e non è certamente conclusa; se ne dovranno fare una ragione coloro che a fine 2024 sembravano accogliere con un sospiro di sollievo alcune notizie sul rallentamento nell’evoluzione delle principali piattaforme.

Il punto cruciale è che l’AI ha il potenziale di aumentare le nostre capacità e trasformare radicalmente il modo in cui interagiamo e percepiamo il mondo in cui viviamo, modificando anche il… modo in cui viviamo.

E’ evidente che con questa consapevolezza abbia poco senso dividersi in ottimisti o pessimisti. 

Il mio modesto consiglio è di essere semplicemente… realisti.

Il compito dei Governi- auspicabilmente a livello globale- sarà quello di definire regole che senza imbrigliarne il potenziale- abbiamo già abbastanzi “muri” nel mondo…- almeno lo indirizzino verso obiettivi di “pubblica utilità”, per migliorare le nostre vite.

Il compito dei leader nelle aziende Retail, invece, sarà quello di accogliere e guidare questa tecnologia e renderla coerente coi propri obiettivi di business, in primi dotandosi delle competenze per farlo e rivedendo le proprie organizzazioni (l’interazione tra persone e nuovi tool AI sarà centrale nel decretare o meno il successo del loro impatto) e modelli di business, ricordandosi sempre la regola aurea che nessuna innovazione è tale se non porta valore ai propri clienti.

Il tutto evitando però approcci da fanatici dell’ultima ora (“non l’ho capita ma la voglio!”), piuttosto che da apocalittici (“questa cosa distruggerà il mio business”) o, peggio ancora, da negazionisti attendisti (“non mi serve”, “vediamo cosa fanno gli altri”).

Alea iacta est. Are you ready?